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Tari, dove si paga di più(www.radioveronicaone.it)
La (Tari) è un argomento di grande rilevanza per le famiglie italiane, poiché influisce direttamente sul loro bilancio annuale.
Introdotta nel 2014, la Tari ha sostituito le precedenti imposte per la gestione e raccolta dei rifiuti, diventando un onere annuale per i cittadini. L’importo da pagare varia in modo significativo da città a città, creando un panorama complesso che merita un’analisi approfondita.
Nel 2025, i dati di uno studio condotto dalla Uil (Unione Italiana del Lavoro) rivelano le differenze di costo della Tari tra le varie città italiane. La media nazionale per il pagamento della Tari si attesta attorno ai 337 euro per famiglia all’anno. Tuttavia, questo dato nasconde notevoli disparità, con alcune città che vedono i propri cittadini pagare somme decisamente superiori.
Le città con i costi più elevati
Secondo lo studio, Pisa emerge come la città in cui la Tari costa di più, con un pagamento medio di ben 595 euro a famiglia, quasi il doppio rispetto alla media nazionale. Questo dato solleva interrogativi sulla gestione dei rifiuti in questa città toscana e sulle ragioni dietro a un costo così elevato. Ecco un elenco delle città con i costi più elevati:
- Pisa – 595 euro
- Brindisi – 518 euro
- Trapani – 511 euro
- Genova – 508 euro
- Pistoia – 504 euro
Un altro dato interessante riguarda le grandi città. Napoli, ad esempio, registra un costo medio di 493 euro, mentre Milano, pur essendo una delle metropoli più importanti d’Italia, ha un costo relativamente contenuto di 306 euro. Questo evidenzia come, nonostante la dimensione e la complessità della gestione dei rifiuti, Milano riesca a mantenere un costo inferiore rispetto a città di dimensioni più piccole.
Dall’altra parte della classifica, troviamo La Spezia, la città con il costo più basso della Tari, dove le famiglie pagano mediamente solo 170 euro. Questo dato pone La Spezia in una posizione favorevole rispetto alle altre città, creando un interessante contrasto con Pisa. La differenza di costi tra le due città potrebbe essere attribuita a diversi fattori, tra cui l’efficienza nella gestione dei rifiuti e le politiche locali in materia di sostenibilità ambientale.
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Un aspetto cruciale da considerare è l’impatto della Tari sul reddito familiare. Sebbene alcune città presentino costi medi più elevati o più bassi, l’incidenza della tassa sul reddito netto familiare varia notevolmente. Nel Mezzogiorno, ad esempio, il prezzo medio della Tari è di 388 euro, ma l’incidenza sul reddito netto è del 1,34%, rispetto allo 0,64% registrato nel Nord-Est, dove il costo medio è di 278 euro.
Questa disparità evidenzia come in alcune regioni d’Italia, nonostante i costi più contenuti, le famiglie possano trovarsi a fronteggiare un peso maggiore rispetto a quelle di altre aree. La causa di questo squilibrio risiede in vari fattori, tra cui l’efficienza dei servizi di raccolta e smaltimento rifiuti e le politiche locali di differenziazione dei rifiuti.
La Tari non rappresenta solo un costo, ma anche un indicatore della qualità dei servizi pubblici. Le famiglie sono sempre più attente ai servizi che ricevono in cambio delle tasse che pagano, e la raccolta dei rifiuti è uno dei settori in cui ci si aspetta un miglioramento continuo. È fondamentale che le amministrazioni locali si impegnino a migliorare l’efficienza dei servizi e a promuovere politiche di riduzione dei rifiuti e di riciclo, al fine di garantire un servizio equo e sostenibile per tutti i cittadini italiani.